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MIGRANTI
Soccorso e ospitalità a chi soffre, rimpatrio per chi fa finta.
Demagogia, populismo, buona fede naif e malafede.
Ormai la questione migranti scotta, e scotterà sempre di più. Danneggia e danneggerà sempre di più, fino a diventare letale, per le nostre classi giovani.
Ma non per tutte, solo per le più deboli.
Sono i figli delle classi deboli che non trovano lavoro. Quando lo trovano, in Patria è umiliante, ed all’Estero sa’ di sale.
I nostri principi sono sanzionati anche nella Costituzione, art.10/3. Ma chi l’ha scritto pensava a casi individuali, non a trecento milioni di nordafricani, e non ai tre miliardi che vino dove non c’è una Costituzione come quella italiana.
Comunque il dovere -
Oggi (aprile 2016) ci sono in Italia centinaia di migliaia di “migranti” che non sono tecnicamente profughi.
In Sardegna, dove la metà dei nostri giovani non trova lavoro (ed emigrano stanno con papà e mamma modesti pensionati), gli stranieri censiti sono circa 35 mila, ma di fatto sono certamente di più.
La stragrande maggioranza di essi proviene da Paesi dove non ci sono guerre né persecuzioni. No ci sono guerre né persecuzioni in Cina, Senegal, Marocco, Gambia, Algeria ecc..
Le generose spese per mantenerli qui, gratis e per anni, dopo averli salvati dal mare dove ci si sono buttati apposta, sono sottratti alla assistenza sociale alle nostre classi deboli.
Quando alcuni o molti stranieri (ma pare che i sub sahariani non ne abbiano molta voglia), impareranno qualcosa, toglieranno il lavoro ai nostri. Ed allora le nostre anime belle, appartenenti a sedenti dietro scrivanie in noce, con ragguardevoli conti in banca, si renderanno conto del danno che avranno arrecato alle nostre giovani generazioni.
Ed alla società in generale, dove la ricerca spasmodica del lavoro (che sarà il bene della vita), genererà prostituzione in tutti i sensi, soprusi, scadimento della qualità del lavoro nelle PA.
Gian Paolo Porcu